Vinyl | Rolling Stone Italia
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Vinyl

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Se mai un prodotto culturale è sembrato arrivare apposta per i lettori di Rolling Stone, questo è proprio Vinyl, la serie tv creata da Terence Winter (Boardwalk Empire, The Wolf of Wall Street) e prodotta dallo stesso Winter, con Martin Scorsese e Mick Jagger, in onda su SkyAtlantic a partire dal 15 febbraio. Per gli amanti del rock è, semplicemente, qualcosa di imperdibile.Fin dal titolo, Vinyl è un dichiarato omaggio a quel periodo storico, la metà degli anni ’70, in cui l’industria musicale era all’apice della propria potenza: una macchina per soldi in cui i discografici erano i padroni e gli artisti faticavano ad affermare i propri diritti. Il primo episodio, lungo due ore, è stato scritto da Jagger, Scorsese e Winter ed è stato diretto dallo stesso Scorsese. Quando talenti del genere si ritrovano sotto lo stesso progetto il rischio è sempre quello di uno rigido scontro tra ego, ma il risultato di Vinyl è perfetto: un mix tra il ritmo di The Wolf of Wall Street – l’energia febbrile alimentata da soldi, sesso, alcol e droga – e la ricostruzione iperrealistica della New York dell’epoca, che sembra evocare direttamente la cupezza di Taxi Driver (1976) – murales, spacciatori, sporcizia, graffiti, siringhe, neon, prostitute a Times Square, tutto il campionario della metropoli pre-Giuliani molto diversa dalla vetrina globale che è oggi. A differenza di quanto succedeva negli anni ’80 con il lupo della finanza interpretato da Leonardo DiCaprio, qui a muovere le pedine, oltre al denaro, c’è ancora una passione sincera per la musica – dal vivo e su disco, considerato anche e soprattutto come oggetto – che vista oggi fa l’effetto di un mondo perduto per sempre.Il protagonista di Vinyl è Richie Finestra (Bobby Cannavale), presidente della fittizia etichetta American Century Records, sul punto di essere acquisita dal colosso tedesco Polygram. Richie deve riuscire a mantenere la propria etichetta al passo coi tempi, in anni creativi tumultuosi e di passaggio in cui il rock-blues dei Led Zeppelin convive con il glam dei New York Dolls e gli albori della scena punk. E dove girano tanti soldi, tutti vogliono una parte dei guadagni e la violenza è sempre pronta a esplodere. Tra gli attori, la sempre rock&roll Juno Temple, figlia del regista punk Julien Temple (tutto torna) e l’altro figlio d’arte, James Jagger, che interpreta un punk nichilista. Nel mix tra fiction e realtà, incontriamo anche un giovane David Bowie, e questo oggi rende Vinyl un viaggio ancora più prezioso per capire quegli anni esaltanti e pericolosi.

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Se mai un prodotto culturale è sembrato arrivare apposta per i lettori di Rolling Stone, questo è proprio Vinyl, la serie tv creata da Terence Winter (Boardwalk Empire, The Wolf of Wall Street) e prodotta dallo stesso Winter, con Martin Scorsese e Mick Jagger, in onda su SkyAtlantic a partire dal 15 febbraio. Per gli amanti del rock è, semplicemente, qualcosa di imperdibile.

Vinyl | 'Rock & Roll Was Real' Official Trailer (2016) | HBO

Fin dal titolo, Vinyl è un dichiarato omaggio a quel periodo storico, la metà degli anni ’70, in cui l’industria musicale era all’apice della propria potenza: una macchina per soldi in cui i discografici erano i padroni e gli artisti faticavano ad affermare i propri diritti. Il primo episodio, lungo due ore, è stato scritto da Jagger, Scorsese e Winter ed è stato diretto dallo stesso Scorsese. Quando talenti del genere si ritrovano sotto lo stesso progetto il rischio è sempre quello di uno rigido scontro tra ego, ma il risultato di Vinyl è perfetto: un mix tra il ritmo di The Wolf of Wall Street – l’energia febbrile alimentata da soldi, sesso, alcol e droga – e la ricostruzione iperrealistica della New York dell’epoca, che sembra evocare direttamente la cupezza di Taxi Driver (1976) – murales, spacciatori, sporcizia, graffiti, siringhe, neon, prostitute a Times Square, tutto il campionario della metropoli pre-Giuliani molto diversa dalla vetrina globale che è oggi. A differenza di quanto succedeva negli anni ’80 con il lupo della finanza interpretato da Leonardo DiCaprio, qui a muovere le pedine, oltre al denaro, c’è ancora una passione sincera per la musica – dal vivo e su disco, considerato anche e soprattutto come oggetto – che vista oggi fa l’effetto di un mondo perduto per sempre.

Il protagonista di Vinyl è Richie Finestra (Bobby Cannavale), presidente della fittizia etichetta American Century Records, sul punto di essere acquisita dal colosso tedesco Polygram. Richie deve riuscire a mantenere la propria etichetta al passo coi tempi, in anni creativi tumultuosi e di passaggio in cui il rock-blues dei Led Zeppelin convive con il glam dei New York Dolls e gli albori della scena punk. E dove girano tanti soldi, tutti vogliono una parte dei guadagni e la violenza è sempre pronta a esplodere. Tra gli attori, la sempre rock&roll Juno Temple, figlia del regista punk Julien Temple (tutto torna) e l’altro figlio d’arte, James Jagger, che interpreta un punk nichilista. Nel mix tra fiction e realtà, incontriamo anche un giovane David Bowie, e questo oggi rende Vinyl un viaggio ancora più prezioso per capire quegli anni esaltanti e pericolosi.

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