The X-Files | Rolling Stone Italia
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The X-Files

Leggi la recensione della nuova stagione della serie cult degli anni '90 con David Duchovny e Gillian Anderson su RollingStone.it

X-Files torna a gennaio con una miniserie di sei episodi su Fox, interpretata ancora da David Duchovny e Gillian Anderson nei panni di Mulder e Scully. Capirete bene che a tredici anni dall’ultimo avvistamento l’eccitazione fosse palpabile nella sala principale del Courmayeur Noir In Festival, dove il primo weekend di dicembre è stato proiettato il primo episodio in anteprima mondiale.Tredici anni non sono pochi e Chris Carter, la penna dietro a ogni episodio dal ’93 a questa nuova X-Files: My Struggle, è ricorso alla spiegazione più semplice per dare plausibilità alla lunga assenza. Nel 2002, la sezione dell'FBI in cui finiscono tutti i casi inspiegabili e quindi attribuiti al paranormale o all'extraterrestre (detti appunto X-Files) è stata chiusa. E proprio come ci si aspetta, lo scorrere del tempo ha influito diversamente sui nostri personaggi. Dana Scully ha qualche ruga in più ma rimane sempre la donna tenebrosa e piena di fascino di vent’anni fa. A differenza di Mulder, disoccupato e dall’aspetto trasandato, è tornata in sala operatoria ad esercitare la professione per cui ha studiato all’università.Cosa mai potrà riunire due persone tanto distanti, che in comune hanno soltanto un passato tormentato? La domanda corretta sarebbe chi e non come, e la risposta è Tad O’Malley. Un mezzobusto con la faccia di bronzo che sul complottismo ci ha costruito un impero mediatico, cosa che fa di lui una via di mezzo fra un presentatore TV e uno Youtuber. Sicuro di poter contare su due segugi navigati per rimpolpare di contenuti il proprio show, O’Malley contatta gli ex-agenti X e offre loro i mezzi per risolvere i misteri che da sempre tormentano la coppia.Ma né Mulder, né Scully hanno la minima idea di quali certezze si frantumeranno dopo che O’Malley e Sveta (giovane ragazza vittima di alcuni rapimenti alieni) turberanno la quiete ordinaria della loro vita e di quella di Walter Skinner, altro ritorno illustre.Carter qui supera sé stesso e vittima del cospirazionismo che lui stesso ha generato (senza dubbi molti siti .altervista sono la diretta conseguenza di un sovraddosaggio da X-Files in gioventù) mette in dubbio persino la ripartizione dei ruoli di buoni e cattivi fra umani e alieni. Una mossa che sicuramente fa ripartire X-Files dal punto di partenza, da quel giorno del 1947 in cui un Oggetto Volante non Identificato si schiantò nelle campagne di Roswell.L’unica pecca, se proprio vogliamo trovarne una, è il ritmo della narrazione un po’ troppo serrato, che a tratti ricorda vagamente quello di un trailer. Ma sono congetture, perché la sola cosa che conta è che la sezione X-Files è stata riaperta, scatenando però l’ira di qualcuno. Qualcuno che fuma.

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X-Files torna a gennaio con una miniserie di sei episodi su Fox, interpretata ancora da David Duchovny e Gillian Anderson nei panni di Mulder e Scully. Capirete bene che a tredici anni dall’ultimo avvistamento l’eccitazione fosse palpabile nella sala principale del Courmayeur Noir In Festival, dove il primo weekend di dicembre è stato proiettato il primo episodio in anteprima mondiale.

Tredici anni non sono pochi e Chris Carter, la penna dietro a ogni episodio dal ’93 a questa nuova X-Files: My Struggle, è ricorso alla spiegazione più semplice per dare plausibilità alla lunga assenza. Nel 2002, la sezione dell’FBI in cui finiscono tutti i casi inspiegabili e quindi attribuiti al paranormale o all’extraterrestre (detti appunto X-Files) è stata chiusa. E proprio come ci si aspetta, lo scorrere del tempo ha influito diversamente sui nostri personaggi. Dana Scully ha qualche ruga in più ma rimane sempre la donna tenebrosa e piena di fascino di vent’anni fa. A differenza di Mulder, disoccupato e dall’aspetto trasandato, è tornata in sala operatoria ad esercitare la professione per cui ha studiato all’università.

Cosa mai potrà riunire due persone tanto distanti, che in comune hanno soltanto un passato tormentato? La domanda corretta sarebbe chi e non come, e la risposta è Tad O’Malley. Un mezzobusto con la faccia di bronzo che sul complottismo ci ha costruito un impero mediatico, cosa che fa di lui una via di mezzo fra un presentatore TV e uno Youtuber. Sicuro di poter contare su due segugi navigati per rimpolpare di contenuti il proprio show, O’Malley contatta gli ex-agenti X e offre loro i mezzi per risolvere i misteri che da sempre tormentano la coppia.

Ma né Mulder, né Scully hanno la minima idea di quali certezze si frantumeranno dopo che O’Malley e Sveta (giovane ragazza vittima di alcuni rapimenti alieni) turberanno la quiete ordinaria della loro vita e di quella di Walter Skinner, altro ritorno illustre.

Carter qui supera sé stesso e vittima del cospirazionismo che lui stesso ha generato (senza dubbi molti siti .altervista sono la diretta conseguenza di un sovraddosaggio da X-Files in gioventù) mette in dubbio persino la ripartizione dei ruoli di buoni e cattivi fra umani e alieni. Una mossa che sicuramente fa ripartire X-Files dal punto di partenza, da quel giorno del 1947 in cui un Oggetto Volante non Identificato si schiantò nelle campagne di Roswell.

L’unica pecca, se proprio vogliamo trovarne una, è il ritmo della narrazione un po’ troppo serrato, che a tratti ricorda vagamente quello di un trailer. Ma sono congetture, perché la sola cosa che conta è che la sezione X-Files è stata riaperta, scatenando però l’ira di qualcuno. Qualcuno che fuma.