Starwalker — Starwalker | Rolling Stone Italia
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Starwalker — Starwalker

Leggi la nostra recensione degli Starwalker su Rollingstone.it

Jean-Benoit Dunckel (Air, Darkel) e Barði Jóhannsson (Bang Gang, Lady&Bird) con il gusto per l’understatement parlano del loro nuovo progetto Starwalker come di un qualcosa di “onesto e poco pretenzioso”. Personalmente mi sembra piuttosto il contrario, a partire dalla prima traccia Holidays, registrato con le vocine di un coro di bambini islandesi, perché pare che l’Islanda non possa mai smarcarsi dalla sua innata cuteness. Per Barði l’obiettivo sarebbe aspirare a “una malinconica felicità”, ma sia malinconia che felicità suonano caramellose, cariche di atmosfere in bilico tra la totale rarefazione e un onirismo iper-codificato: immaginate di farvi un trip da M&M’s. Più che un viaggione, quindi un viaggetto, dove andare alla ricerca dei panorami mozzafiato segnalati sulla Lonely Planet. Come nel singolo Blue Hawaii, una sorta di colonna sonora evergreen per tutti quei film dove, a un certo punto, c’è qualcuno che si ritrova in riva al mare a farsi una corsa al ralenti, o un bel pianto magari.

Questo articolo è pubblicato su Rolling Stone di aprile. Puoi leggere l'edizione digitale della rivista, basta cliccare sulle icone che trovi qui sotto.
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Jean-Benoit Dunckel (Air, Darkel) e Barði Jóhannsson (Bang Gang, Lady&Bird) con il gusto per l’understatement parlano del loro nuovo progetto Starwalker come
di un qualcosa di “onesto e poco pretenzioso”. Personalmente mi sembra piuttosto il contrario, a partire dalla prima traccia Holidays, registrato con le vocine di un coro di bambini islandesi, perché pare che l’Islanda non possa mai smarcarsi dalla sua innata cuteness. Per Barði l’obiettivo sarebbe aspirare a “una malinconica felicità”, ma sia malinconia che felicità suonano caramellose, cariche di atmosfere in bilico tra la totale rarefazione e un onirismo iper-codificato: immaginate di farvi un trip da M&M’s. Più che un viaggione, quindi un viaggetto, dove andare alla ricerca dei panorami mozzafiato segnalati sulla Lonely Planet. Come nel singolo Blue Hawaii, una sorta di colonna sonora evergreen per tutti quei film dove, a un certo punto, c’è qualcuno che si ritrova in riva al mare a farsi una corsa al ralenti, o un bel pianto magari.

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