Piccoli Brividi | Rolling Stone Italia
Recensioni

Piccoli Brividi

Leggi la recensione del film ispirato ai libri horror Piccoli Brividi su rollingstone.it

Jack Black infiamma questa versione cinematografica folle, spaventosa e divertente della famosissima serie di libri horror per ragazzini di R.L. Stine. Stine ha scritto più di un centinaio di queste cazzate inquietanti. Troppe per essere infilate in un solo film? Questo lo pensate voi. Il regista Rob Letterman, lavorando sulla sceneggiatura di Darren Lemke, è riuscito a mettere dentro 25 mostri in un frenetico miscuglio. È un trucco geniale, riuscito mettendo Stine (Black) a vivere come un eremita nella periferia di Madison, Delaware, che in realtà sarebbe un vulcano metaforico. Mi spiego meglio. Stine ha una figlia, Hannah (Odeya Rush), ma deve tenerla segregata. C’è un motivo. Se qualcuno aprisse uno dei libri Piccoli Brividi di Stine, i mostri uscirebbero dalle pagine e scatenerebbero l’inferno. Come se ovviamente questa cosa non succedesse. Il film parte con un teenager di New York, Zach (il bel Dylan Minnette), che si trasferisce insieme alla madre rimasta vedova (Amy Ryan) nella casa accanto, e inizia a ficcare il naso ovunque. Zach si innamora subito di Hannah e presto non ci sarà nulla che Stine possa fare per tenere i due separati. L’unico impedimento al loro amore è il segreto di Stine. Quale segreto? Non ve lo dico. Vi basti sapere che Zach e il suo migliore amico Champ (Ryan Lee) entrano nella libreria di Stine e aprono un libro. E, boom!, arriva l’Abominevole Uomo delle Nevi di Pasadena. Seguono disastri non stop in una valanga di terrore comico pronto per Halloween. Certo, è estenuante. Ma Piccoli Brividi, conoscendo il suo pubblico, va a gonfie vele.

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Jack Black infiamma questa versione cinematografica folle, spaventosa e divertente della famosissima serie di libri horror per ragazzini di R.L. Stine. Stine ha scritto più di un centinaio di queste cazzate inquietanti. Troppe per essere infilate in un solo film? Questo lo pensate voi. Il regista Rob Letterman, lavorando sulla sceneggiatura di Darren Lemke, è riuscito a mettere dentro 25 mostri in un frenetico miscuglio. È un trucco geniale, riuscito mettendo Stine (Black) a vivere come un eremita nella periferia di Madison, Delaware, che in realtà sarebbe un vulcano metaforico. Mi spiego meglio. Stine ha una figlia, Hannah (Odeya Rush), ma deve tenerla segregata. C’è un motivo. Se qualcuno aprisse uno dei libri Piccoli Brividi di Stine, i mostri uscirebbero dalle pagine e scatenerebbero l’inferno. Come se ovviamente questa cosa non succedesse.
Il film parte con un teenager di New York, Zach (il bel Dylan Minnette), che si trasferisce insieme alla madre rimasta vedova (Amy Ryan) nella casa accanto, e inizia a ficcare il naso ovunque. Zach si innamora subito di Hannah e presto non ci sarà nulla che Stine possa fare per tenere i due separati. L’unico impedimento al loro amore è il segreto di Stine.
Quale segreto? Non ve lo dico. Vi basti sapere che Zach e il suo migliore amico Champ (Ryan Lee) entrano nella libreria di Stine e aprono un libro. E, boom!, arriva l’Abominevole Uomo delle Nevi di Pasadena. Seguono disastri non stop in una valanga di terrore comico pronto per Halloween. Certo, è estenuante. Ma Piccoli Brividi, conoscendo il suo pubblico, va a gonfie vele.

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