Basement Jaxx - Junto | Rolling Stone Italia
Recensioni

Basement Jaxx – Junto

Sono un nome di riferimento per la dance più fresca e ben fatta. Da vent’anni a questa parte, i Basement Jaxx danno alla luce musica pensata per essere ballata nei club. Il loro punto di forza è sempre stato il funk, alla maniera di George Clinton e dei Funkadelic, trascinante e diretto, con groove e sonorità […]

Sono un nome di riferimento per la dance più fresca e ben fatta. Da vent’anni a questa parte, i Basement Jaxx danno alla luce musica pensata per essere ballata nei club. Il loro punto di forza è sempre stato il funk, alla maniera di George Clinton e dei Funkadelic, trascinante e diretto, con groove e sonorità coinvolgenti.La bellezza di Junto sta nella capacità di guardarsi indietro, andando a riesplorare tutti i sottogeneri e i trend che i Basement Jaxx hanno cavalcato negli anni. Tornano l’afro, il twostep, la drum and bass, l’house, la garage e il trip hop, ma in una chiave nuova, che solo la coppia di produttori inglesi poteva miscelare così sapientemente. Tutto ha un sapore di festa, senza scadere nell’eccessiva popolarità della musica estiva.Sono fedeli alla linea del loro percorso musicale. I cantati soul vanno a braccetto con i sintetizzatori, ancora una volta; lo dimostrano con Never Say Never e Unicorn, i singoli del disco. Ci voleva proprio Junto, ottimo da ascoltare tutto di fila, per suggellare un’estate che ha riversato sul dancefloor musica troppo scontata per essere ballata senza vergogna.

Sono un nome di riferimento per la dance più fresca e ben fatta. Da vent’anni a questa parte, i Basement Jaxx danno alla luce musica pensata per essere ballata nei club. Il loro punto di forza è sempre stato il funk, alla maniera di George Clinton e dei Funkadelic, trascinante e diretto, con groove e sonorità coinvolgenti.

La bellezza di Junto sta nella capacità di guardarsi indietro, andando a riesplorare tutti i sottogeneri e i trend che i Basement Jaxx hanno cavalcato negli anni. Tornano l’afro, il twostep, la drum and bass, l’house, la garage e il trip hop, ma in una chiave nuova, che solo la coppia di produttori inglesi poteva miscelare così sapientemente. Tutto ha un sapore di festa, senza scadere nell’eccessiva popolarità della musica estiva.

Sono fedeli alla linea del loro percorso musicale. I cantati soul vanno a braccetto con i sintetizzatori, ancora una volta; lo dimostrano con Never Say Never e Unicorn, i singoli del disco. Ci voleva proprio Junto, ottimo da ascoltare tutto di fila, per suggellare un’estate che ha riversato sul dancefloor musica troppo scontata per essere ballata senza vergogna.