Glen Hansard, la recensione di 'Between Two Shores' | Rolling Stone Italia
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Glen Hansard, ‘Between Two Shores’ e le speranze inattese

Il cantautore irlandese arriva al quarto disco solista dopo una gestazione complessa, durata sei anni. Il risultato? Un folk umano, dove i fallimenti personali diventano politici.

Forse non mi sono mai aspettata da un disco un sentimento di speranza, o forse a un certo punto ho smesso di cercarlo. Per questo è stato ancora più sorprendente ascoltare Between Two Shores di Glen Hansard e sentirsi accolti dentro un calore così inatteso nella sua semplicità (una semplicità costata però sei anni di lavorazione). Between Two Shores ridà al folk una vocazione molto umana, dove le storie d’amore più intime, i fallimenti personali, i timori, contemplano il mondo, ne fanno parte, anche nel più cupo abisso di esclusione, e diventano perciò intrinsecamente politiche, estromettendo sia il cinismo di chi si sente il migliore, sia la disillusione di chi si sente sconfitto.

I am setting forth with instinct, I am setting forth with my doubts” canta Hansard nella bellissima Setting Forth, ed è davvero un disco pieno di istinto e dubbi, come un denso imbrunire che non preannuncia il buio, ma un nuovo giorno.

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