Abbiamo provato il gioco di Avicii | Rolling Stone Italia
Recensioni

Abbiamo provato il gioco di Avicii

Hello There Games porta anche su Xbox One e PC la versione aggiornata di Avicii Invector: ma era davvero il caso di farlo?

Alle difficoltà più basse si usano un numero limitato di tasti, ma questo complica la sensazione di riprodurre il ritmo.

Una delle cose belle dello scrivere di videogiochi è che, riducendo la questione alla radice, si tratta di esprimere opinioni su dei giochini. Può essere faticoso, come ogni lavoro, ma di rado ti costringe a confrontarti le cose serie e i loro risvolti etici. Non sempre tuttavia si è così fortunati, e oggi è uno di quei giorni. Il motivo è che nel lettore della One sta girando Avicii Invector, versione definitiva del titolo sviluppato dal musicista svedese insieme a Hello There Games, ripubblicato in questi giorni con un tempismo quantomeno sospetto. Come approcciarsi dunque a un gioco che è null’altro se non la riedizione postuma di un gioco vecchio di due anni, riproposto mettendo in bella vista il nome del suo testimonial nel frattempo morto?

Le ambientazioni sono abbastanza spettacolari e riescono a rendere bene le atmosfere da avventura nei meandri spaziali.

Invector: il rhythm game

C’è un primo modo, ovvero quello classico che usiamo di solito: considerare Avicii Invector nient’altro che un gioco. Nel qual caso, siamo di fronte alla riedizione di una esclusiva PS4 pubblicata due anni fa, allora senza il nome di Avicii nel titolo, e ora disponibile anche per Xbox One e PC con tre tracce aggiuntive. Collegati attraverso cut-scene a schermata statica che mettono in scena un’avventura spaziale, i 25 livelli di Invector compongono un rhythm game che strizza l’occhio ad altri celebri titoli di corse spaziali con qualche lieve contaminazione action.

Le sezioni di volo libero nello spazio servono a tirare un po’ il fiato e rilassare i nervi in vista di un’altra sezione ritmica.

Sulle note delle musiche di Avicii, al giocatore è richiesto di premere col giusto tempismo i tasti raffigurati al suolo nel momento in cui la nave in suo controllo vi passa sopra a velocità più o meno sostentuta. La pista su cui questa scorre, tuttavia, non è piana, ma può essere percorsa su tre lati ruotando la navicella tramite lo stick sinistro. Ciascun traccia, inoltre, prevede brevi sezione da percorrere nello spazio in piena libertà col solo obbligo di passare attraverso alcuni checkpoint concentrici per non azzerare la catena di tasti corretti premuti fino a quel momento. I tre livelli di difficoltà offrono un livello di sfida adatto a tutti, anche se già a livello facile le tracce più avanzate richiedono una buona coordinazione occhio mano per essere completate almeno al 85%. Non bisogna essere un fan di Avicii per apprezzare il gioco, buona parte delle canzoni che compongono la colonna sonora ci sono già entrate nel subconscio attraverso i passaggi radiofonici e suonano familiari anche a chi è convinto di non aver mai ascoltato prima il producer svedese. Quel che suona meno naturale, invece, è lo scollamento tra la pressione dei tasti e il ritmo delle canzoni, almeno in alcuni frangenti. Tutto sommato, dunque, Avicii Invector è un rhythm game semplice, poco approfondito nel contorno, ma che pad alla mano sa offrire qualche ora di svago, per altro proposto come upgrade gratuito per i possessori del gioco originale su PS4.

Il gioco è disponibile ora per Xbox One, PC e PS4 (anche come upgrade a Invector del 2017), mentre su Switch uscirà nel 2020.

Avicii Invector: l’operazione commerciale

L’altro modo in cui si può valutare il gioco è però dal punto di vista dell’operazione commerciale, ovvero anteponendo il nome di Avicii al titolo con cui il gioco è stato commercializzato due anni fa. Un modifica lieve, ma non causale, perché nel frattempo Tim Bergling, il ragazzo conosciuto nell’ambiente musicale come Avicii, si è tolto la vita. Ed è difficile non cadere nella tentazione di interpretare la riedizione di Invector come il tentativo postumo di monetizzare il nome di Avicii sfruttando l’ondata di commozione sulla scia del Tribute Concert di Stoccolma. Opportunità commerciale certo lecita, e non differente dai numerosi album postumi e raccolte che seguono la morte di qualunque altro artista, ma che pone una serie di problematiche etiche più rare nel nostro settore, e dunque più spinose da affrontare. E poco importa, almeno per quanto mi riguarda, se parte del ricavato andrà in beneficienza, di fronte a un’operazione che mira abbastanza esplicitamente a far cassa sfruttando le vicende personali del suo testimonial per salvare le sorti economiche di un gioco passato praticamente inosservato giusto un paio di anni prima.

Quello espresso dalle stelline, dunque, non è un voto vero e proprio, ma una media tra un gioco tutto sommato piacevole, per quanto non eccezionale, e un’operazione commerciale spiacevole, per quanto in fondo lecita e comprensibili secondo le logiche di chi a questo mondo mira a fare soldi.  

Produttore: Hello There Games

Distributore: Wired Productions

Lo puoi giocare su: PS4, Xbox One, PC