I 7 oggetti più imbarazzanti del Fuorisalone 2015 | Rolling Stone Italia
News

I 7 oggetti più imbarazzanti del Fuorisalone

Questa volta l'Imbruttito tira in mezzo "Rolling Stone" durante gli sbattimenti della Design Week. Ecco la classifica del peggio che il Design offre a Milano

L'Imbruttito Meets Rolling Stone

L'Imbruttito Meets Rolling Stone

“E anche questo Fuorisalone ce lo siamo tolti dalle palle”. Perché sì, è il caso di dirlo: il Milanese Imbruttito è un personaggio abitudinario e ogni anno divide il mese di aprile in “prima del Fuorisalone” e “dopo il Fuorisalone”. Una sorta di spartiacque e crocevia che poi proietta tutti verso maggio e, in questo caso, verso l’Expo.

Giusto per essere chiari: il Salone del Mobile di Milano (quello vero, in Fiera) è un punto di riferimento mondiale per quel che riguarda il settore casa e arredo, nonché potentissimo strumento e occasione di promozione per tutti i brand che lavorano nel settore.

Parallelamente c’è il Fuorisalone che condensa e spalma in tutti i “Design District” della città, un indefinito numero di eventi satellite, ufficiali e non. Insomma, un gigantesco contenitore di “un’po’ di tutto”.

Ed è proprio il Fuorisalone il fattore discriminante del Milanese Imbruttito, quello che scombussola la sua routine e comporta una serie di conseguenze: traffico in tilt per una settimana intera, zero parcheggi, mezzi pubblici strapieni e in perenne ritardo, stress per eccesso di eventi e serate, stress da post-Fuorisalone e gente che vaga per una settimana senza una specifica meta e che si riempie la bocca di parole come: “Concept” , “Location”, “Temporary”, “Istallazione”, “Party”, “Cocktail gratis”… Per non parlare dei falsi interessati di Design che provano a raccontarti “la rava e la fava” mentre tu sei lì, in sbattimento, che pensi alla call del giorno dopo.

Premesso ciò, come ogni anno appunto, il M.I. nonostante le continue lamentele, si ritrova in qualche modo coinvolto in questo turbine di eventi e cose da vedere… e come ogni anno stila la sua personalissima classifica del peggio che il Design offre Milano.

Vediamone alcuni:

1. IL MELAPLANINO

Scatti e contributi di Samuele Tramontano

Scatti e contributi di Samuele Tramontano

Geniale: invece che mangiare la mela, si può scegliere di attaccargli questi improponibili pezzi di plastica e, perché no, provare a lanciarla dalla finestra per vedere se prende il volo come un calabrone, oppure regalarlo ad un bambino sotto i 5 anni e sperare che almeno lui ci trovi un senso. CAZZOSIAMO ALL’ASILO?

2. LA TESTA DELLA GIRAFFA

Indossare la testa della giraffa, oppure del lama o di un delfino, per sentirsi come lui e vedere come lui. Ma prima di tutto bisogna capire come si sente quello con gli occhi a mandorla li a sinistra, cioè l’artista dell’opera, e pensare che ha quel sorriso beffardo perchè in fondo ci sta supercazzolando, ed è tutto uno scherzo. Altrimenti, non c’è speranza. MA DOVE SIAMO, A GARDALAND?

 

3. LE OMBRE CINESI

Scatti e contributi di Samuele Tramontano

Scatti e contributi di Samuele Tramontano

Appena lo nota, il M.I. si domanda e non riesce ancora a capire come sia possibile che un filo di rame, una lampadina e un’ombra su un muro possano avere tutti quei giapponesi e spagnoli che gli fanno così tante foto. Un vero designer potrebbe apprezzarlo, un vero M.I. nel mentre è già uscito da mezz’ora dalla sala, con la scusa che ha una urgenza di lavoro, per vedere in realtà se il “reparto straniere” del piano di sotto è sempre ben fornito. … BAH.

4. PRESA PIG

Scatti e contributi di Samuele Tramontano

Scatti e contributi di Samuele Tramontano

Come non pensarci prima: delle belle teste di maiale che trasmettono corrente dal muso e con gli occhi spiritati. Consigliato soprattutto se si hanno bambini in casa (una vera garanzia per la salute psico-fisica di un piccolo) e per arredamenti in stile country trash. Il M.I. non solo non ci ricaricherebbe mai l’iPhone, ma piuttosto che averlo in casa sarebbe disposto a tutto, ma proprio a tutto… Persino ad un gesto eroico, come andare all’Ikea. NON CE LA SI PUÒ FARE.

5. IL DONDOLO DOLOROSO

Scatti e contributi di Samuele Tramontano

Scatti e contributi di Samuele Tramontano

L’emblema del gioco dei bambini rovinato per sempre: il dondolo che, invece del sellino, ha una pietra ruvida, dura, scomoda, incavalcabile. Non solo è un qualcosa di esteticamente opinabile, ma c’è dietro questo oggetto chiaramente del sadismo: o la prendi perché vuoi che un bambino si faccia male al culo, oppure hai deciso che è il momento di rovinare casa (la tua o quella di un altro).

Questo è troppo: Il M.I. a questo punto molla il fuorisalone con la scusa che purtroppo SI È FATTA UNA CERTA e ci si vede.

6. IL PORTABANANE DA TAVOLA

Scatti e contributi di Samuele Tramontano

Scatti e contributi di Samuele Tramontano

Non si sa mai quello che può succedere nella vita, ma un porta banane da tavola è esattamente quell’oggetto che pensavi non potesse servirti fino al momento in cui non lo vedi. Essenziale per le cene con ospiti di un certo livello in casa, utile per capire realmente quante banane rimangono prima di andare a fare la spesa. MAPUOI?

7. LO SGABELLO PELOSO DIDESIGN

Scatti e contributi di Samuele Tramontano

Scatti e contributi di Samuele Tramontano

Una sola Domanda: PERCHÉ? Un mix tra un muflone, un cane e uno sgabello. Neanche se me lo regalano.

Altre notizie su:  poplife