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Alessandro
Sallusti

Foto di Alan Gelati

Alessandro Sallusti

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Alessandro Sallusti
Direttore
de Il Giornale
  • Nel 2011 Alessandro Sallusti, per i reati di diffamazione a mezzo stampa e omesso controllo, è stato arrestato.
    Un caso unico, nel paese. La sua vicenda, dopo una serie di accadimenti alcuni dei quali piuttosto rocamboleschi, si concluse con un breve periodo ai domiciliari e l’intervento dell’allora presidente Giorgio Napolitano. La condanna a due anni e due mesi fu commutata in una pena pecuniaria.
  • Oggi ho una sessantina di procedimenti aperti, più o meno 50 per la solita questione dell’omesso controllo, che è un fallo inevitabile e un’assurdità. Va cambiata la legge sull’omesso controllo, che è una legge del ’38, quando i giornali avevano poche pagine e si scriveva una manciata di articoli. Oggi un direttore può dover chiudere ottanta pagine al giorno in 40 minuti alle nove di sera, ditemi voi come fa a controllare tutto.
Per me alcune richieste di
RISARCIMENTO DANNI
sono una vera e proprio
ESTORSIONE
  • Vittorio Feltri sostiene che la diffamazione dovrebbe essere discussa solo nell’ambito dei processi civili. Cosa ne pensa?
  • Per me alcune richieste di risarcimento danni sono una vera e propria estorsione. Chiedono cifre spaventose. De Benedetti ci ha chiesto 500.000 euro per 40 pezzi, alla fine ne ha ottenuti 40.000 per un paio di titoli.
    Il punto è: se la controparte mi chiede 100 e a un mese dal processo l’avvocato della controparte mi chiama per propormi di chiudere a 50, poi a una settimana dal processo mi richiama per chiudere a 25 e a due giorni mi chiede di metterci d’accordo per 5.000 così da evitare il processo, questa non è un’estorsione? Tanto più che io accetto perché mi costerebbe di più in avvocati andare avanti, quindi sono pure costretto, in un certo senso.
  • Lei controquerela?
  • “Esiste lo strumento della controquerela per lite temeraria, ma gli studi legali mi scoraggiano sempre dall’intraprendere questa strada, specie quando voglio fare controquerele ai giudici. Alla fine anche gli avvocati fanno parte del sistema giudiziario e in più va detto che le sede del Tribunale è sempre quella, rischi di trovarti davanti sempre gli stessi giudici.”.
  • Continua
Alessandro Sallusti The Post
  • Richieste di risarcimenti, condanne, addirittura un arresto. Come vive da un punto di vista emotivo tutte queste vicende?
  • Quando vivo queste vicende giudiziarie, mi preoccupo soprattutto per il patrimonio dell’azienda. Per me stesso no, non ritengo questo genere di reati qualcosa di infamante. Ho fatto molti errori, certo, ma in trent’anni che faccio questo mestiere non ho mai visto nessuno scrivere il falso in maniera premeditata o con intenzione. Si commettono sbagli nell’esercizio della propria professione.
  • Se un giornalista scrive una falsità, però è giusto che paghi.
  • Non dico di no, ma anche qui c’è una questione di discrezionalità. Se io dico il falso non è detto che però la notizia, pure se falsa, sia anche infamante. Invece sa cosa è infamante? Il fatto che nella sentenza per cui poi sono stato agli arresti domiciliari, io venga definito dai giudici “un delinquente abituale” poiché alla settima condanna per omesso controllo. Già. Ma esiste una legge che stabilisce che dopo la settima condanna sei un delinquente? No. E’ un opinione. Che però ha i contorni del marchio.
  • Ritiene che quella dei giornalisti sia una categoria perseguitata?
  • Sì, i giornalisti e i medici sono le categorie più perseguitate in assoluto.
  • intervista di Selvaggia Lucarelli
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