La playlist dei 10 casi di censura più clamorosi della musica italiana | Rolling Stone Italia
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La playlist dei 10 casi di censura più clamorosi della musica italiana

Dalla dovette cancellare una bestemmia, Vecchioni un riferimento ai "coiti anali". Ecco una lista tutta da ascoltare, che finisce in bellezza con Mina

Le copertine di alcune delle canzoni censurate in Italia

Le copertine di alcune delle canzoni censurate in Italia

Vi abbiamo raccontato della censura americana (ecco 20 copertine censurate negli Stati Uniti), ma non pensiate che in Italia tutto sia stato permesso. Anzi. Il vaglio moralizzatore ha colpito tante canzoni che di sicuro conoscerete. Peccato che prima della censura fossero diverse.

Potete ascoltarle su Spotify, insieme o una per una. Ma quali passaggi sono stati censurati? Ve lo raccontiamo in questo articolo:

1. “Tu vuò fa l’americano” Renato Carosone (1956)

2. “C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones” Gianni Morandi (1966)

3. “Dio è morto” Nomadi (1968)

4. “Bocca di rosa” Fabrizio De André (1967)

5. “4/3/1943” Lucio Dalla (1971)

6. “Dio mio no” Lucio Battisti (1971)
La canzone non è presente su Spotify. Potete ascoltarla qui:

7. “Il gigante e la bambina” Ron (1971)

8. “Luci a San Siro” Roberto Vecchioni (1971)

9. “Questo piccolo grande amore” Claudio Baglioni (1972)

10. “Bella senz’anima” Riccardo Cocciante (1974)

Bonus track “Ancora ancora ancora” Mina (1978)