Tra jazz e world music, la playlist di Gianni Denitto | Rolling Stone Italia
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Tra jazz e world music, la playlist di Gianni Denitto

Con il nuovo album 'Kāla', il sassofonista ha esplorato a fondo il rapporto tra jazz, improvvisazione e world music. Ecco i brani che l'hanno ispirato

Tra jazz e world music, la playlist di Gianni Denitto

Gianni Denitto, musicista nato con la classica e cresciuto con il jazz, è uno dei sassofonisti più interessanti della scena italiana. Collaboratore di Billy Cobham, Ike Willis, Elio e le storie tese e Fabrizio Bosso, Denitto si è formato attingendo a fonti sempre diverse e non necessariamente legate al mondo accademico. Dopo l’album Brain on a sofa (2015), il sassofonista ha iniziato un percorso di esplorazione della world music e dell’improvvisazione. Il suo viaggio è culminato in Kāla, il suo nuovo LP, uscito in una nuova versione remix il 20 settembre. In occasione dell’uscita, abbiamo contattato Denitto e gli abbiamo chiesto di selezionare alcuni brani per raccontare il suo percorso musicale.

1. “Universal Mother” di Don Cherry

Don Cherry - Universal Mother

Don Cherry vive in una linea d’ombra tra il jazz di New York e gli hippie abbraccialberi, sempre proteso verso una ricerca spirituale e la conoscenza di nuove culture.

2. “kulunmanqueleshi” di Mulatu Astatke

Mulatu Astatke - kulunmanqueleshi

Mulatu è un pilastro dell’ethno jazz, una fonte di ispirazione continua, scale e ritmi contagiosi che sembrano scritti in un universo parallelo.

3. “Black Satin” di Miles Davis

Miles Davis - Black Satin

Miles Davis è il maestro e il padre delle contaminazioni del jazz nella storia, e questo è un brano che ho avuto il piacere di suonare a Katmandu con la Dark Magus Orchestra nel 2017.

4. “Une des deux” Cabaret Contemporain

Cabaret Contemporain - Une des deux

I Cabaret Contemporain sono la band di un grande amico, Fabrizio Rat, con cui suonavo musica classica da ragazzo: ora è un genio della techno! Quante serate passare a parlare di musica e di ricerca…

5. “I Wanna Go Back” di Onra

Onra - Chinoiseries - 09 I Wanna Go Back

La Cina è un paese dove ho passato molto tempo e a cui sono legato. Onra mi ha colpito subito per la sua capacità di cogliere il sapore orientale e mixarlo con elettronica e hip hop. Gran classe.

6. “Caldera” Ariwo

Ultimamente la scena inglese è fucina di grandi idee. Il merito è anche della contaminazione tra generi come jazz, elettronica e world music. Questo succede nella musica degli Ariwo, band di Londra con musicisti iraniani e cubani.

7. “I Need Some Money” di Eddie Harris

Eddie Harris - I Need Some Money (1975)

Eddie Harris è uno dei miei sassofonisti preferiti, tra i primi ad aver pesantemente sperimentato effetti sul sassofono. Che funk qui con I need some money! Il titolo parla da solo.

8. “I Got Rock” di Massimo Urbani

Massimo Urbani - I Got Rock

Con Massimo Urbani l’avanguardia è nei sentimenti: questo è il messaggio del musicista che mi ha fatto scegliere la strada del jazz, insieme al mio maestro Furio di Castri, anche lui in questa incisione.