Stevie Wonder su Prince: «Ha portato la musica a un altro livello» | Rolling Stone Italia
News Musica

Stevie Wonder su Prince: «Ha portato la musica a un altro livello»

Se Michael Jackson è il Re del Pop, lui dovrebbe essere l'Imperatore

Stevie Wonder, 66 anni. Foto: Facebook

Stevie Wonder, 66 anni. Foto: Facebook

In una intervista datata 1999, Prince definì Stevie Wonder come un modello da seguire. Dopo la morte di Prince, Stevie ha contraccambiato la dichiarazione di stima dicendo: «Mi spezza il cuore perdere un affetto così grande». Successivamente Stevie ha scelto Rolling Stone per scrivere qualcosa sul suo amico.

«La musica di Prince era così pittoresca che potevo addirittura vederla. Posso immaginare il suo capo, Mr. McGee, che pensava che Prince non sarebbe mai passato di moda. Posso immaginare la fattoria di Old Man Johnson. Posso sentire quella “Purple Rain”. Le sue canzoni erano così vivide, piene di immagini fortissime. Capisco perfettamente il modo di vedere le cose che aveva. Siamo entrambi cresciuti nel Midwest, abbiamo incontrato un sacco di persone e abbiamo avuto a disposizione molto da cui imparare. Siamo cresciuti ascoltando blues, rock’n’roll, jazz e gospel, e abbiamo capito il valore di ogni genere.

Quando io e Prince abbiamo parlato l’ultima volta, l’argomento era cosa fare per rimettere a posto il mondo. Tutte queste stronzate su come “rendere l’America grande di nuovo”. L’America è sempre stata grande. Dobbiamo solo smetterla di riempire la testa delle persone di bugie e pregiudizi e aprirci alle possibilità. Prince era una persona profondamente ispirata nonché fonte d’ispirazione. Era gentile, disciplinato e sapeva dove voleva andare. Era capace di mutare. Se Michael era il Re del Pop, Prince dovrebbe esserne l’imperatore. Prince ha lottato per la sua libertà artistica. Non permetteva a nessuno di dirgli cosa fare. Seguendo il suo istinto, ha portato la musica su un altro livello, come fecero i Beatles. Voleva cambiare le cose, come Marvin Gaye. Quando riesci a farlo è perché sei consapevole di quello che sei.

Lo spirito che l’ha guidato ha dato a noi una riserva incredibile di musica. Amava il funk, e sapeva come rendere le cose funky. Amava il jazz, e sapeva come ottenere il suono giusto. Se voleva parlare di sesso lo faceva, eccome. E faceva arrivare il messaggio a tutti. In effetti, sto cercando di capire quale dei miei figli sia nato a causa sua».