Other Voices, un festival da tenere d'occhio | Rolling Stone Italia
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Other Voices, un festival da tenere d’occhio | Guarda le foto

Ogni anno a Dingle, nel sud ovest dell'Irlanda, si accende a dicembre per gli artisti che vanno dal folk all'hip hop. Ecco alcuni artisti da non sottovalutare

Gli All We Are sul palco della St. James Church di Dingle

Gli All We Are sul palco della St. James Church di Dingle

Quando qualche anno fa Philip King (fondatore e leader della venerata band Scullion, affermato regista e profondo conoscitore della musica celtica) ha progettato di invitare a Dingle (nel sud ovest d’Irlanda) gli artisti più interessanti della nuova scena musicale irlandese e internazionale probabilmente non poteva immaginare che la sua rassegna avrebbe avuto un gradimento così notevole.

Certo, aver avuto nelle precedenti edizioni artisti come Amy Winehouse, James Blunt, James Morrison, Imelda May, Florence and the Machine, Jarvis Cocker, Elbow e The National, alternandoli a nomi già affermati come Ryan Adams, Ray Davies, Sinead O’Connor e Christy Moore ha contribuito non poco al suo crescente successo. Questo tredicesimo appuntamento nella storica sede originaria della piccola chiesa di St. James in Main Street era quanto mai atteso.

Other Voices festival, Dingle

In Other Voices non c’è spazio per il pop di grande diffusione, sono la musica d’autore e la genialità a fare da padrone e la conferma è stata il ritorno di Damien Rice e la presenza di Kid Creosote.

Sul palco si sono alternati artisti folk (The Lost Brothers e Eaves), rock (Walking on Cars e Delorentos), electro (Wild Beasts, All We Are e Buke and Gase) e R&B e hip hop (Jessie Ware e Young Fathers), ma chi più di tutti ha lasciato il segno sono state le due gemelline franco-cubane Ibeyi (che hanno festeggiato sul palco il loro ventesimo compleanno) creatrici di un mix afro elettronico dalla ritmica sensuale e padrone di una vocalità superlativa e avvincente.

Come è già successo negli ultimi anni l’intera cittadina è stata coinvolta ospitando nei numerosi pub performance di band e giovani che scalpitano per poter salire, magari già il prossimo anno, sul prestigioso main stage di St. James Church. Tante le esperienze piacevoli e interessanti, fra le quali sono emersi God Knows and Mynameisjohn, Somerville, Wyvern Lingo e Cloud Castle Lake, Soak, Hawk e Jape: nomi da tenere d’occhio.

C’è ancora qualcuno di loro in giro per le strade di Dingle e c’è chi scommette che la magia di questa cittadina ne ha ammaliato lo spirito artistico: non sono pochi infatti quelli che dopo averlo scoperto una volta tornano o addirittura si fermano per settimane. Ci vediamo nel 2015, sempre a dicembre.