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Nel 2016 un tour mondiale con l’ologramma di Whitney Houston

L'annuncio arriva da Pat Houston: «Ho sempre sognato di far rivivere le su migliori performance». Ma i fan storcono il naso

Whitney Houston. Foto via Facebook

Whitney Houston. Foto via Facebook

Whitney Houston sarà in tour nel 2016. No, non vi stiamo prendendo in giro.

Pat Houston, cognata di Whit nonché presidente della fondazione Whitney Houston, ha annunciato per l’anno prossimo la partenza di un tour mondiale con protagonista l’ologramma della cantante scomparsa a febbraio 2012.

«L’opportunità di condividere di nuovo con il pubblico quello che Whitney ci ha donato è quello che speravo da molto tempo».

Un’operazione, quella dell’ologramma, che negli ultimi anni è già stata messa in atto con artisti come 2Pac (al Coachella 2012) e Michael Jackson (Billboard Awards del 2014). Guardate qui sotto:

2Pac's hologram - Hail Mary & 2 of Amerikaz Most Wanted (Live at Coachella 2012)

Michael Jackson - Slave To The Rhythm

Nessuno però aveva mai organizzato addirittura un tour mondiale (che dovrebbe anche passare per l’Italia). La fanbase non ha reagito benissimo all’annuncio e Pat è stata accusata di essere solo l’ennesimo familiare che vuole lucrare su Whitney.

Non è la prima volta che Pat si trova al centro di accuse riguardanti l’eredità: nominata tutore legale di Bobbi Kristina (la figlia di Whitney e Bobby Brown morta poche settimane fa), era stata duramente accusata da Leolah Brown (sorella di Bobby e zia di Bobbi Kristina) di voler vedere la nipote morta in modo da poter diventare finalmente unica erede (le due avevano litigato duramente anche al funerale di Bobbi Kristina, tanto da causare l’espulsione di Leolah dalla Chiesa: «Io so che è realmente Pat. Questa storia è appena iniziata, Whitney la tormenterà dalla tomba». Il video qui).

Insomma, una questione desicamente delicata.

Ma la vera domanda è: c’è davvero bisogno di tutto questo?

Si dice sempre che gli artisti non muoiono mai davvero, perché con la loro arte creano qualcosa di immortale. Non basta dunque ascoltare la musica, leggere i libri o guardare le performance del passato senza spettacolarizzare e speculare all’ennesima potenza su chi non c’è più? Forse sì. Ma si guadagnerebbe molto meno.