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Il metodo Mind Enterprises

Da Torino a Londra «per crederci». Come un ragazzo di Torino è finito sulla Because Music

Mind Enterprises è l'alter ego di Andrea Tirone

Mind Enterprises è l'alter ego di Andrea Tirone

Andrea Tirone credo abbia la mia età, o forse qualche anno in più. Sui 27/28 al massimo. È nato a Torino (le vocali arrotondate non mentono mai), ma da quasi cinque anni si chiama Mind Enterprises e vive a Londra, dove con le sue stesse mani ha perfezionato un funk tropicale, quello che ai festini comincia a fare ondeggiare i primi culi. Per farvi un’idea, immaginate i Metronomy cantare su una base di un Breakbot appena tornato da una lunga vacanza in Nigeria.

Non a caso, e qui arriva la bomba, la stessa Because Music di Breakbot e Metronomy si è presa Andrea sotto l’ala per pubblicargli il primo disco, Idealist.

Mind Enterprises - Idealistic (Official Video)

«Ho scelto Londra per crederci», mi confida Andrea al telefono ridacchiandoci su, ora che può farlo. «In Italia avevo questa band, i DID, su cui avevo riposto tutte le speranze. Poi quando ho capito che per mancanza di energie la cosa non poteva decollare, sono venuto qui per rilanciarmi». E qua, i miliardi di producer in cerca d’etichetta diranno: già, ma come sei passato dal frequentare una scuola privata per fonici («che poi tra l’altro è fallita miseramente») a beccarti un contratto con la label di Justice e Major Lazer? Il trucco sta nel metodo, oltre che nell’uscire dalla comfort zone che una vita da studente ti garantisce sempre e comunque. «Ho buttato giù una lista di un centinaio di etichette a cui mandare alcuni miei demo. Alla decima mail che ho inviato, mi ha risposto un tizio della Double Denim, una piccola label di Londra. Voleva pubblicare un sette pollici e così è stato. Dopo aver accettato, la notizia è finita su The FADER. Solo a quel punto, si sono fatti vivi dalla Because». Ora però viene il bello. Mind Enterprises si è guadagnato la tanto agognata bicicletta, perciò adesso in qualche modo dovrà pedalare. Da materiale perlopiù personale destinato alle orecchie di pochi amici, le produzioni di Andrea ora sono cosa pubblica. La Because poi è famosa per la manica stretta con cui elargisce contratti. Quindi, se riesci ad accedere a uno dei roster più esclusivi in circolazione, è normale che si faccia sentire una certa ansietta da prestazione.

«Ti firmano un contratto, ti danno dei soldi, insomma: ti senti addosso delle responsabilità che non hai mai avuto prima. È come se dovessi essere all’altezza del nome, e questo rema contro alla spontaneità della musica. Ma ce la farò».

Questa intervista è stata pubblicata su Rolling Stone di aprile.
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