Beyoncé e l’intervista con la sorella Solange: dalle donne che le hanno ispirate ai messaggi di mamma | Rolling Stone Italia
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Beyoncé e l’intervista con la sorella Solange: dalle donne che le hanno ispirate ai messaggi di mamma

Minnie Riperton e Syreeta Wright tra le maggiori influenze per la realizzazione dell’ album "A Seat at the Table"

Beyoncé e l’intervista con la sorella Solange: dalle donne che le hanno ispirate ai messaggi di mamma

Beyoncé ha intervistato la sorella Solange per il nuovo numero di Interview magazine dopo che entrambe hanno pubblicato i loro attesissimi album nel 2016: Lemonade ad aprile e A Seat at the Table a settembre.

Beyoncé ha iniziato elogiando la sorella e ricordando di come le sue ossessioni musicali – Alanis Morissette e Minnie Riperton su tutte – siano sempre state uniche. «Credo di aver sempre avuto molte cose da comunicare» ha detto Solange, «e ringrazio tutti in casa per la pazienza che hanno avuto durante le mie diverse fasi musicali».

Solange cita inoltre Syreeta Wright come modello perché sia lei che la Riperton riuscivano ad essere molto evocative nonostante le loro canzoni parlassero di “roba forte”. Una modalità di esprimersi che ha cercato di emulare nel suo disco: «Tutto il controllo che c’è nella mia voce è voluto. Ho cantato come una donna con cui puoi discutere senza gridare e urlare. Troppo spesso noi donne nere siamo dipinte come quelle che perdono il controllo facilmente».

Beyoncé ha parlato inoltre dell’abilità della sorella di capire i nuovi trend e di cercare nuovi stili e artisti prima che esplodano. «Amo creare connessioni tra le persone. Amo far conoscere persone interessanti alle persone interessanti» ha detto Solange, «ma sto troppo tempo su Internet».

Ma nell’intervista si parla anche dei loro genitori e del ruolo che, sopratutto il padre, ha avuto nella musica e nella loro formazione. Fino ad arrivare ad argomenti più leggeri: «Qual è il messaggio più divertente che hai ricevuto da mamma questa settimana?» chiede Bey, Solange riflette un po’ e poi risponde: «Troppo personale».