Apparat al Conservatorio e Absolut Symposium: il perfetto inizio di Club To Club | Rolling Stone Italia
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Apparat al Conservatorio e Absolut Symposium: il perfetto inizio di C2C

L'inaugurazione dell'edizione 2015 di Club To Club è filata via liscia come la vodka Absolut che ha inondato il Symposium dopo il live del musicista berlinese

Apparat e i Transforma. Foto: Club To Club

Apparat e i Transforma. Foto: Club To Club

Prima considerazione da fare: il tastierista di Apparat è un metallaro imprigionato nel corpo di un tastierista. Ha passato l’intera ora e mezza di Live Soundtracks, mercoledì sera, a fare headbanging. E non era sul palco del Wacken, ma su quello del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, data inaugurale dell’edizione 2015 di Club To Club.

Anche Apparat sembrava particolarmente a suo agio fra le mura neoclassiche del palazzo torinese. Per lo meno, più della data di Milano al Fabrique. Lì, si era stati costretti a mettere la gente in piedi perché, così mi è stato detto, fossero stati seduti non si sarebbe mai raggiunto il break even point.

Ma quello che il musicista tedesco, famoso per essere pappa e ciccia con i Modeselektor, è un live setup tutt’altro che convenzionale e stare in piedi è fuori discussione. Due archi (un violoncello e un violino) il tastierista metallaro di cui sopra, Apparat (factotum che si alterna a loop station, microfono, pedalini, chitarra e drum machine) e ben due addetti ai visual. La componente visiva infatti era affidata a una specie di operatore, che con diverse fotocamere puntate su un piatto rotante creava immagini ravvicinate di oggetti, e un regista, che prendeva le immagini analogiche (un disco in vinile, un prisma di cristallo, insomma, cose piuttosto abusate nella storia della musica) per poi effettarle digitalmente tramite un controller.

Uno scatto dall'Absolut Symposium al Lingotto

Uno scatto dall’Absolut Symposium al Lingotto

Più un live etereo, quindi, che molto spesso si soffermava su paddoni cosmici e voci riverberate piuttosto che pattern di cassa, come credo avrebbe preferito il tastierista. Insomma, Apparat ha fatto le cose alla Apparat.

Un’ora e mezza seduti mette una gran sete, però. Subito dopo il live ci si è spostati in massa da Piazza Bodoni al Symposium organizzato da Absolut subito dopo il concerto all’AC Hotel del Lingotto. E come ogni anno, la scusa per mettere a ferro e fuoco un albergo con DJ set, cocktail party e qualsiasi cosa di geniale possano inventarsi i ragazzi di Absolut era il lancio di una nuova bottiglia, la Electrik.
Quindi, ricapitolando: bottiglia lanciata, Apparat bravo, tastierista sempre più metallaro. Procediamo con il Club To Club.

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