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Tutto il soul del nuovo album di Sugaray Rayford

È nato in Texas, il suo disco è stato prodotto da una label italiana ed è la cosa più Motown che potreste sentire oggi

Foto di Suzan Jones

Foto di Suzan Jones

Due metri di altezza per 160 chilogrammi di peso, e un timbro vocale talmente unico da poter abbattere aerei in volo oppure far innamorare qualcuno mentre lo si ascolta: è più o meno la descrizione spiccia di una delle voci più interessanti ci siano in giro attualmente nel territorio del soul/blues/RnB, quella di Sugaray Rayford.

Ringraziamo quindi Luca Sapio, adepto del soul italiano che ha preso il colosso texano sotto la propria ala e gli ha prodotto e registrato per intero il nuovo disco. Proprio il The World That We Live In che abbiamo in esclusiva streaming da oggi, ma che uscirà in via ufficiale domani, 1 settembre, per la romana Blind Faith Records.

Ora chiudete gli occhi e diteci se non vi sembra di tornare agli anni d’oro del soul, quelli di Marvin Gaye alla Motown o di Otis Redding di Otis Blue. Una spaventosa estensione vocale, avvalorata come in tutti i grandi interpreti da una nota triste, da un passato difficile: Sugaray ricorda ancora l’infanzia passata a cantare e suonare la batteria in chiesa, mentre la madre tentava di crescere tre bambini e lottare contro un cancro che da lì a poco avrebbe vinto la battaglia.

Tempi buoi che però hanno formato l’individuo, dandogli un carattere esclusivo che speriamo tutto il mondo potrà apprezzare. Noi, nel nostro piccolo, qualcosa in questo senso lo facciamo. E pure volentieri.

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