Santana racconta Woodstock, la Summer of Love e i suoi 70 anni | Rolling Stone Italia
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Santana racconta Woodstock, la Summer of Love e i suoi 70 anni

«Il '67 rappresenta tutto quello che doveva succedere e che invece non sta succedendo»

Santana racconta Woodstock, la Summer of Love e i suoi 70 anni

Carlos Santana fotografato da Michele Aldeghi

51 anni fa la Santana Blues Band suonava il suo primo concerto: da allora Carlos Santana non ha mai smesso di sorprenderci. È uno dei padri spirituali della controcultura sixties e ora, insieme a sua moglie – la batterista Cindy Blackman – festeggerà il suo 70esimo compleanno. «Finalmente sono libero da molte di quelle cose che mi tormentavano in passato. Mi sento come se avessi superato un esame».

Negli ultimi anni ha registrato con artisti pop, ha suonato cover degli AC/DC e dei Def Leppard e si è riunito con i membri originali della sua band. Sta per pubblicare Power of Peace, la sua prima collaborazione con gli amici storici Ronald ed Ernie Isley. In questa intervista ci ha svelato i segreti della sua carriera cinquantennale: ecco tutto quello che passa per la testa di Carlos Santana nel giorno del suo 70esimo compleanno.

Il tuo compleanno è il 20 luglio. Dicevi che ti saresti ritirato più o meno a quest’età
È quel pensiero che si è ritirato. Abbiamo appena registrato un nuovo album, è ricco di ritmi africani e si chiamerà Global Revelation. Rick Rubin non sa ancora niente.

Come si fa a invecchiare con grazia?
Alcuni si rifanno tutta la faccia. Io mi sono semplicemente sforzato di capire cosa mi passa davvero per la testa. Mi dico: “In autostrada qualcuno ti mostrerà il dito medio. Non fare come hai sempre fatto, regalagli il suo momento di gloria e cinque secondi dopo ti sarai già dimenticato tutto”. A un certo punto queste cose hanno smesso di tormentarmi. Mi sono detto: “Hai superato l’esame”.

Sono passati 50 anni dalla Summer of Love, cosa provi quando pensi a quel periodo?
Per me il ’67 rappresenta tutto quello che dovrebbe succedere e che invece non sta succedendo. In particolare: più gente dovrebbe prendere l’LSD, il peyote e la mescalina. Anche Cary Grant prendeva gli acidi, è terapeutico. La gente starebbe meglio se ne facesse uso, ovviamente sotto la giusta supervisione.

Tra due anni, invece, sarà il 50esimo compleanno di Woodstock. Parteciperesti a un concerto celebrativo?
Io e la mia band faremo qualcosa per Woodstock, suonerò anche con Larry Graham e con un altro gruppo di musicisti. Insomma, festeggerò Woodstock con tre band. Questi 50 anni sono passati in fretta, ma ora mi sento più giovane e lucido, ho più energia e sono più convinto. Sul palco, nel ’69… non sono mai stato così fatto di fronte a così tanta gente. Farsi un trip di LSD di fronte a 400.000 persone, è difficile controllarsi.

Non credo che ti farai di peyote al 50esimo anniversario di Woodstock.
Non ho mica paura. Sul serio, se lo fai tu lo faccio anch’io.