Copenaghen

Ognuno di noi vorrebbe andare a fare un giro con Rubio nella città di Lars Von Trier e di Lars Ulrich, o no? Nonostante le insidie vichinghe siamo sopravvissuti anche questa volta

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Copenaghen

Copenaghen, LA GUIDA ALTERNATIVA

Abbiamo portato il re dello street food al freddo, tra i vichinghi e nonostante le aringhe a colazione siamo sopravvissuti. Il nuovo capitolo della guida alternativa realizzata insieme a Chef Rubio

Prima di pianificare un viaggio a Copenaghen, data la latitudine a cui si trova, è importantissimo scegliere bene il periodo. Il rischio di depre causata da periodi di buio quasi totale in inverno è altissimo, e invece di ansia da giornate lunghe più di 17 ore in estate. Il nostro viaggio con Rubio ci ha regalato qualche ora di luce al giorno che abbiamo dovuto sfruttare al massimo per fare tutto, ma è il mese di giugno quello con le temperature più miti e il rapporto più bilanciato tra le ore di buio e luce. Tralasciando le trappole per turisti come il classico museo del design, il palazzo dei reali, lo shopping nel quartiere Stroget, la cena al Noma, i biscotti al burro e tutti stereotipi danesi, ci dedichiamo come al solito alla nostra ricerca esperienziale e multisensoriale. Alla statua della Sirenetta, dedicata da quel tenerone del proprietario del birrificio danese Carlsberg alla memoria della triste storia d’amore firmata dal favolista Hans Christian Andersen, è meglio preferire una gita ai – comunque molto romantici – Giardini di Tivoli sia per una proposta di matrimonio sulla neve. Se avete delle idee, dunque, tenetela in considerazione.

Magari fatelo prima di assaggiare le aringhe marinate alle cipolle che è possibile trovare nei chioschi del porto antico, i più temerari possono farci colazione per temprarsi come i veri danesi. Gemellato con quello della città svedese di Malmö è, tra le altre cose, il miglior porto da crociera d’Europa. Ma anche questo puzza di trappola per turisti per eccellenza, per divertirci è consigliato fare un giro tra i winebar e jazz club vicino al porto o a Vesterbro, ex quartiere a luci rosse, come il 1656 Cocktail Bar. C’è anche il Moose Bar, tappa obbligatoria per una serata hardcore tra birre artigianali e danesi da far smollare. I locals sono infatti un po’ cupi, tutti da abbracciare. Non è possibile lasciare Copenaghen senza passare dalla cittadella indipendente di Christiania, una sorta di quartiere libero della città. Nonostante i numerosi "esperti in botanica" e l’assenza di forze dell’ordine è un ambiente molto tranquillo, anche se è bene non trattenersi troppo, neanche dopo gli acquisti. Ecco cosa abbiamo imparato dal viaggio di Chef Rubio, quinta tappa de Il Ricco e il Povero in onda tutti i venerdì alle 21.10 su canale Nove.

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Playlist

Ovvero quello che ha ascoltato Chef Rubio durante la sua permanenza a Copenaghen e quello che avrebbe dovuto ascoltare secondo Rolling Stone

PLAYLIST CHEF RUBIO

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LA PUNTATA

Per la penultima puntata Chef Rubio raggiunge Arisa tra le navi vichinghe e i birrifici danesi. Per combattere le rigide temperature di Copenhagen ci sono molti modi, chi dei due riuscirà a dormire tra piumini e lenzuola di seta, e chi invece dovrà accontentarsi di una bettola da quattro soldi?

POV

È l'acronimo di Point of View, si tratta del punto di vista di Chef Rubio, la sua prospettiva sulle cose, sui viaggi, sulle esperienze che vive e che 'assaggia'. Le condivide sul suo sito e da oggi anche in esclusiva con Rolling Stone. Sono racconti in prima persona, flussi d'immagini e video che produce in maniera indipendente seguendo un suo personale percorso di ricerca artistica che spera sia d'ispirazione anche per chi lo guarda. Con noi ha funzionato.
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