Dan Brown, Origin, Codice Da Vinci, intrighi e complotti | Rolling Stone Italia
News

Torna Dan Brown, padre nobile di tutti i complottisti

Esce oggi in tutto il mondo "Origin", il nuovo thriller con protagonista Robert Langdon. Tra piramidi massoniche e ordini cavallereschi medievali, ecco le teorie più assurde partorite dall'autore del "Codice Da Vinci"

Torna Dan Brown, padre nobile di tutti i complottisti

Bilbao. L’attesa è febbrile: quella che sta per essere svelata al mondo è una scoperta che cambierà per sempre la vita sulla Terra, la risposta alle più ataviche domande che l’uomo si pone da quando è tale, un affare di scienza e di religione. A fornirla, nelle sale del Guggenheim, sarà Edmond Kirsch, un visionario miliardario, che fa immediatamente pensare alla figura di Elon Musk. La rivelazione non avverrà mai, perché l’inventore è ucciso con un colpo di pistola alla testa. Ad assistere alla scena è presente Robert Langdon, che, tra i palazzi reali di Madrid, le guglie della Sagrada Familia e le strade di Siviglia, da quel momento farà di tutto per scoprire il segreto di Kirsch, mentre misteriosi nemici cercheranno di impedirglielo.

Tutto questo, e qualcosa di più, si trova sulle 560 pagine di Origin, il nuovo libro di Dan Brown, che, dopo quattro anni di ricerca e scrittura, è uscito oggi, in contemporanea in Italia e in numerosi altri Paesi. È il quinto che ha per protagonista Robert Langdon, professore di Simbologia e Iconologia delle Religioni ad Harvard. In inglese è pubblicato dalla casa editrice Random House, in Italia da Mondadori. A livello globale la tiratura iniziale è di due milioni di copie, e sarà tradotto in 42 lingue. Numeri nella media, per uno scrittore che fin qui venduto oltre 200 milioni di copie, in 56 Paesi.

Il successo, nato nel 1964 nel New Hampshire, dove tuttora vive, arrivò alla sua quarta fatica editoriale, che risale al 2003. In poco tempo, grazie a un tam tam con pochi precedenti, Il codice Da Vinci scalava tutte le classifiche, fino alle 80 milioni di copie, che ne fanno uno dei volumi più venduti di tutti i tempi. Nel 2009 usciva Il simbolo perduto, seguito 4 anni dopo da Inferno. Nel frattempo anche il primo libro con Robert Langdon protagonista, Angeli e demoni (2000), passato in un primo momento inosservato, veniva pubblicato in tutto il mondo. Una contributo non da poco alla popolarità dello scrittore è stato dato dagli adattamenti cinematografici delle opere, affidati a Ron Howard. Con Tom Hanks nei panni dell’avventuroso professore, sono fino a qua usciti tre film della saga. Per vedere nelle sale Origin è solo una questione di tempo.

L’ultimo capitolo è, al solito, un trionfo di simbologismo e esoteria varia. Sono questi, shakerati con un po’ di storia e dietrologia, di nozionismo scientifico e matematica, e ovviamente azione, gli ingredienti con cui Brown ha costruito il suo successo planetario. Un merito che gli va riconosciuto, in una galassia editoriale asfittica, e al di là del diluvio di critiche e dileggi che la stampa solitamente riserva alle sue opere. Dan Brown, che piaccia o meno, ha sdoganato, anche tra chi difficilmente frequenta una libreria, un genere che oggi è mainstream: il complottismo, sotto forma di inesattezze storiche e di radici sommerse che dal Medioevo sopravvivono fino ai giorni nostri. Con una pretesa di verità, visto che l’autore riporta nella descrizione che “Tutte le descrizioni di opera d’arte e architettoniche, di documenti e rituali segreti contenute in questo romanzo rispecchiano la realtà”. Questi sono i migliori (o peggiori) intrighi attorno a cui ruotano i suoi libri.

Gli Illuminati

In Angeli e demoni Langdon appare a Roma, proprio nei giorni dell’elezione del nuovo pontefice, perché una misteriosa società segreta sta tramando contro le autorità vaticane. Si tratta degli Illuminati, un ordine realmente esistito, fondato in Baviera nella seconda metà del ‘700. Al centro di un’infinità di teorie complottiste, avevano per lo più scopi politici e sognavano un nuovo ordine, fondato sulle idee dell’Illuminismo. Nel libro di Brown, prima che una serie di colpi di scena ribaltino ogni cosa, appaiono come un potente e oscuro gruppo in cerca di vendetta contro la chiesa cattolica per i suoi crimini contro la scienza, da Copernico a Galileo. Il loro impatto sulla storia moderna, in realtà, è decisamente minore, amplificato a livello popolare dagli affascinanti rituali esoteriche e dalle pratiche massoniche che vengono loro attribuiti.

Il Priorato di Sion

Oggi si ritiene che l’esistenza di questo ordine monastico, fondato nel 1099 da Goffredo di Buglione, e che avrebbe avuto nei secoli tra i suoi membri personalità come Sir Isaac Newton, Victor Hugo e Leonardo da Vinci, sia in realtà una bufala ideata negli anni ’50 da Pierre Plantard, un disegnatore francese, poi ripresa negli anni successivi da tre scrittori e saggisti: Lincoln, Leigh e Baigent. Secondo le loro teorie, mai accertate, gli appartenenti al gruppo sarebbero stati gli unici a conoscenza del matrimonio tra Gesù e Maria Maddalena, che avrebbero anche lasciato degli eredi. Dan Brown nel Codice Da Vinci riprende la suggestione e ne fornisce una sua versione, e finisce a processo per plagio a Londra, chiamato in causa da Leigh e Baigent. I due, senza convincere il giudice, danno vita a un paradosso. Perché, come scrisse su L’Espresso Umberto Eco, “Se qualcuno stabilisce la verità di un fatto storico, dal momento che la verità storica viene resa pubblica e diventa di proprietà collettiva, e io non posso essere accusato di aver copiato una bella invenzione altrui, se scrivo un romanzo storico. Gli autori ammettono pubblicamente che tutto quello raccontato era frutto di fantasia”.

L’Opus Dei

Nel volume più famoso di Brown ha un ruolo centrale anche la Prelatura della Santa Croce e Opus Dei (o Octopus Dei, per la stampa britannica). Fondata nel 1928 da Josemaria Escrivà, da sempre criticata per il suo carattere di segretezza e definitivamente istituzionalizzata da Giovanni Paolo II, è un’organizzazione tuttora in forza, spesso chiamata in causa quando in Vaticano la polvere affiora da sotto il tappeto. Nel libro sono presentati come una specie di setta, i cui membri si autoflagellano e seguono una serie di liturgie tutte loro. Oggi i membri dell’Opus Dei, tra cui molti laici, sono circa 90 mila del mondo, tra cui numerosi politici e intellettuali. Che possano risultare antipatici ci sta eccome, che siano a caccia del Sacro Graal meno.

I Templari

Infine il best seller incrocia anche la storia dei Templari, ordine cavalleresco medievale, che, in epoca di Crociate era chiamato a proteggere i luoghi sacri e i pellegrini. Nel corso del ‘300, poiché sapevano troppe cose ed erano diventati troppo ricchi e potenti, la Chiesa li perseguitò, in Francia e non solo lì. Su date e ricostruzioni numerosi storici hanno avuto da ridire rispetto a quanto riportato da Dan Brown, così come sul loro ruolo nella conservazione delle reliquie di Gesù, che a loro volta li lega nelle pagine del Codice Da Vinci al presunto Priorato di Sion. La cappella di Rosslyn, vicino a Edinburgo, in particolare, secondo Brown sarebbe una perfetta copia del tempio di Salomone a Gerusalemme, costruita dai Templari per celare cose indicibili. All’epoca dei lavori però l’ordine si era già sciolto da oltre un secolo.

I Liberi Muratori

Nel Simbolo perduto Robert Langdon gioca in casa, e va a caccia del ruolo avuto dalla Freemasonry nella storia americana, sin dall’epoca dei Padri Fondatori. Scoprirà che più o meno tutta l’epopea a stelle e strisce è stata scritta e riscritta a loro piacimento dalle logge, i cui simboli sono ovunque, dal Campidoglio fino alle pareti della Casa Bianca. Benjamin Franklin fu un massone, e sui dollari appare una piramide sormontata da un occhio, eppure, ancora una volta, non tutti gli storici concordano.

Altre notizie su:  Dan Brown Dan Brown