A rischio chiusura la moschea di Christoph Büchel a Venezia | Rolling Stone Italia
Arte

A rischio chiusura la moschea di Christoph Büchel a Venezia

Realizzata dall'artista svizzero in occasione de La Biennale nel padiglione dell'Islanda, è stata aperta la scorsa settimana. Ora si parla già di chiuderla entro il 20 di maggio

"The mosque", l'installazione di Christoph Büchel

"The mosque", l'installazione di Christoph Büchel

È finita in mezzo a un polverone la provocazione di Christoph Büchel per La Biennale di Venezia. La sua “The mosque”, realizzata per il padiglione islandese all’interno della chiesa Santa Maria della Misericordia, inutilizzata dal 1969, è stata realizzata, a quanto pare, senza il benestare del Comune e del Patriarcato. E si trova ora in mezzo a un fuoco incrociato che mescola arte e politica.

L’idea dietro l’opera è chiara: costruire per la prima volta una moschea nel centro storico di Venezia, mettendo in evidenza un problema religioso che vede 20 mila musulmani della zona senza un luogo adibito alla preghiera. Una provocazione, certo, come tutte quelle realizzate da Büchel in carriera. Che è effettivamente al confine tra sacro e profano. L’opera segue in tutto e per tutto le regole della religione musulmana, restando però in teoria un luogo artistico. Ma gestita, in pratica, dalla comunità musulmana e dagli imam locali, che vedono in questo una risposta alle continue richiesta mai ascoltate dal Comune di avere uno spazio per la preghiera.

La chiesa di Santa Maria della Misericordia a Venezia

La chiesa di Santa Maria della Misericordia a Venezia

Pare, però, che l’artista svizzero e i responsabili islandesi siano andati contro il parere comunale e religioso. In una nota del Patriarcato, si legge che «per ogni utilizzo diverso dal culto cristiano cattolico va richiesta autorizzazione all’autorità ecclesiastica indipendentemente da chi, al momento, ne sia proprietario. Per questo specifico sito, non è mai stata richiesta né concessa».

Un’affermazione a cui fa eco anche il Comune che già attraverso la prefettura aveva sconsigliato un’opera di questo tipo e che ora vieta l’utilizzo del padiglione/moschea come luogo di culto. Minacciando la chiusura anticipata se entro il 20 di maggio non venissero presentate le autorizzazioni necessarie.

Un caos burocratico in cui si lancia tutto il mondo politico veneziano, già in ebollizione per le prossime elezioni comunali a fine mese. Un motivo in più per vederla, come vi abbiamo consigliato qui.