Richard McGuire è "Qui", l'illustratore del New Yorker che unisce l'acquerello alla grafica in stile Windows | Rolling Stone Italia
Arte

Richard McGuire è “Qui”, l’illustratore che unisce l’acquerello alla grafica di Windows

L'artista statunitense con il suo inconfondibile tratto, vede convivere acquerelli e grafica vettoriale. È stato recentemente in Italia per il Salone del Libro di Torino

Una delle tavole di "Qui" di Richard McGuire (Rizzoli Lizard)

Una delle tavole di "Qui" di Richard McGuire (Rizzoli Lizard)

Per gli addetti ai lavori del mondo dell’illustrazione quello di Richard McGuire suonerà di sicuro come un nome familiare, e non potrebbe essere altrimenti. L’artista statunitense, infatti, con il suo inconfondibile tratto, che vede convivere acquerelli e grafica vettoriale, negli ultimi tre decenni è riuscito a ridisegnare, da cima a fondo, i canoni estetici dell’arte illustrata. E lo ha fatto principalmente attraverso le celebri copertine confezionate per il settimanale New Yorker, molte delle quali definibili come vere e proprie opere d’arte, e con le altrettante numerose pubblicazioni apparse su autorevoli quotidiani del calibro di New York Times, Libération e Le Monde.

L’anno zero della carriera artistica di McGuire è rintracciabile nel 1989. Nel mese di dicembre, infatti, ecco apparire sul numero 2 della rivista di fumetti Raw, curata da Art Spiegelman (autore della serie Maus) e da sua moglie Francoise Mouly, i primi 36 panels in bianco e nero di Here che oggi, a distanza di ventisei anni, ritroviamo pubblicati in versione espansa e colorata sotto forma di graphic novel.

La copertina di "Qui" di Richard McGuire (Rizzoli Lizard)

“Qui” di Richard McGuire (Rizzoli Lizard)

Per inquadrare il valore di quest’opera, capace di spingere al di fuori di ogni schema temporale e spaziale l’arte dei balloons, basterebbero le parole di un altro grande del disegno, Chris Ware, che tempo addietro, sulle pagine del magazine Comic Art, proprio al capolavoro del suo collega McGuire dedicò un lungo saggio, il quale si concludeva niente di meno con il seguente elogio “Here è un’opera letteraria e artistica diversa da qualunque altra cosa abbiate mai visto o letto. Un libro così esce una volta ogni decade, forse ogni secolo”.

Ma veniamo alla trama. Qui – in Italia grazie a Rizzoli Lizard – è una storia che muovendo da un semplice dubbio esistenziale “cosa è successo qui, in questo angolo esatto in cui mi trovo, nel passato? E cosa potrà mai succederci nel futuro?”, viaggia in avanti e a ritroso nel tempo, percorrendo miliardi e miliardi di anni, senza però mai lasciare l’angolo di un salotto domestico, che, come vedrete, si rivelerà essere la sola ed unica costante della narrazione. All’interno di esso, infatti, vi si alterneranno singoli riquadri, nei quali, rifacendosi all’interfaccia grafica dell’allora neonato sistema operativo Windows e al concetto di sovrapposizione simultanea del tempo in un unico spazio, si potrà assistere allo scorrere di intere epoche storiche, di costumi, tecnologie e generazioni (passate e future) capaci di convivere, e questa è la forza, contemporaneamente nello stesso spazio.

Le tavole di Qui finiranno inevitabilmente per rappresentare una vera e propria esperienza sensoriale, che se a primo acchito potrà lasciare dubbiosi e scettici, con una certa pazienza nel tornare sulle pagine più e più volte, sarà in grado di far riflettere sulla concezione di tempo e spazio, che in quest’epoca digitale appare sempre più labile e impercettibile. E la grande forza di McGuire sarà quella di farci riuscire ad abbracciare passato e futuro con le lunghissime braccia della memoria.. in forma di disegno (of course!!).