Larry Clark parla dei vent'anni di Kids con Supreme | Rolling Stone Italia
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Larry Clark, l’intervista per i vent’anni di “Kids”

Il regista parla dei vent'anni del suo film icona con il gigante dello streetwear Supreme. Delle scene improvvisate e di come proprio lo streetwear giocò un ruolo fondamentale

Una scena del film "Kids" di Larry Clark.

Una scena del film "Kids" di Larry Clark.

Venti anni fa, l’arrivo sul mercato di un film come Kids fece parecchio casino. Larry Clark era andato oltre. Oltre le regole, oltre le convenzioni. Aveva portato il cinema indipendente più crudo sul red carpet di Cannes.

Quest’anno, Supreme lo celebra con un a collezione limited edition di skateboard e di abbigliamento e una video intervista con il regista.

Clark nel video racconta come lo stesso marchio di streetwear sia stato fondamentale, in quanto l’ispirazione è arrivata proprio vedendo i ragazzini in skate che giravano al negozio Supreme vicino casa.

«Volevo che sembrasse un documentario, la real life. Per farlo ho dovuto indovinare il periodo giusto, anche soltanto due anni dopo, il film non avrebbe più avuto senso. Era necessario fotografare quell’anno preciso».

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Parlando del casting, al confine con la legalità: «Ho dovuto cercare ragazze di diciott’anni che sembrassero più giovani. Una volta però sono arrivati questi ragazzini sul set e non sapevo cosa fare. Li ho messi su un divano, fingevano di fumare marijuana. Ho detto di parlare di quello che volessero, ridendo. È uscita la scena migliore del film: sono andati avanti per dieci, quindici minuti. Ma dopo averla girata alcuni della crew volevano abbandonare il progetto».

Ma è la corrispondenza con la realtà la cosa che interessa di più Clark. «Mi hanno detto che sembra la vita reale. Non una finzione. Questo è stato il complimento migliore di sempre».

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