I primi Golden Globes del dopo Weinstein | Rolling Stone Italia
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I primi Golden Globes del dopo Weinstein

Dal dress code all black sul red carpet all'opening di Seth Meyers, fino al potentissimo discorso di Oprah. Ecco i momenti più belli (e più forti) dei premi assegnati dall'Hollywood Foreign Press Association

I primi Golden Globes del dopo Weinstein

A trionfare sono stati Tre manifesti a Ebbing, Missouri e Lady Bird per il cinema, mentre è stato senza dubbio l’anno di Big Little Lies per quanto riguarda le serie tv. E no, purtroppo il capolavoro di Luca Guadagnino non ha portato a casa nessun premio. Ma questi 75esimi Golden Globes verranno ricordati soprattutto per essere i primi dell’era #MeToo, i primi del dopo Weinstein, i primi senza Weinstein.

Dress code: black

Per dimostrare la loro solidarietà alle vittime di molestie le star hanno “preso il nero” per dirla alla Game of Thrones: hanno sfilato sul red carpet indossando praticamente tutti abiti di quel colore. L’iniziativa era legata a Time’s Up, un movimento sostenuto da centinaia di membri dell’industria hollywoodiana. E molte delle attrici più celebri hanno portato come loro ‘più uno’ delle attiviste: Meryl Streep è arrivata a braccetto con Ai-Jen Poo, direttore del National Domestic Workers Alliance ed Emma Watson insieme a Marai Larasi di Imkaan, organizzazione inglese nata per sostenere le donne di colore.

Seth Meyers rocks

Il compito più difficile della serata toccava a Seth Meyers, che doveva aprire la prima grande cerimonia hollywoodiana dopo lo scandalo molestie che ha investito lo show-biz. E il conduttore del Late Night ha spaccato esordendo con un “Good evening ladies and remaining gentlemen”. E proseguendo con una serie di battute pungenti, divertenti e calibratissime: “È il 2018. La marijuana è finalmente legale e le molestie sessuali finalmente non lo sono più. Erano anni che un maschio bianco non era così nervoso a Hollywood”. E ancora: “Per gli uomini nominati in questa stanza: è la prima volta da tre mesi a questa parte che non sarete terrorizzati sentendo il vostro nome letto ad alta voce”. Anche Kevin Spacey ha avuto la sua dose di frecciate, come Woody Allen. Poi è toccato a Trump: “Hollywood Foreign Press. Non esistono tre parole che potrebbero far incavolare di più il nostro presidente. L’unico nome che lo avrebbe fatto infuriare di più sarebbe stato Hilary Mexico Salad Association”. E lo scambio di battute di Meyers con Amy Poehler è stato semplicemente strepitoso. #ReclaimingMyWine.

Oprah e basta

“Their time is up”. A dirlo meglio di chiunque altro non poteva che essere lei: Oprah, quella che non ha nemmeno bisogno di un cognome quando la nomini. Oprah e basta. “Il tempo degli uomini che abusano del loro potere è finito” ha detto la media mogul, premiata con il Cecil B. DeMille Award, il premio alla carriera dei Golden Globes. Ha raccontato di quando da bambina, nel 1964, guardava Sidney Poitier vincere l’Oscar per I gigli del campo, la prima volta che ha visto un uomo di colore celebrato in televisione: “So che ora ci saranno delle ragazzine in ascolto mentre divento la prima donna nera a ricevere questo premio”. Oprah ha poi ricordato la vicenda di Recy Taylor, che è stata violentata in Alabama nel 1944 da un gruppo di bianchi: “Ha vissuto troppi anni in una cultura incrinata da uomini brutalmente potenti. Le donne non sono state credute”, ha detto la Winfrey, prima di aggiungere che il tempo di quel tipo di uomini è scaduto: “Voglio che tutte le ragazze che ci guardano sappiano che c’è un nuovo corso all’orizzonte. E quando quel nuovo giorno finalmente arriverà, sarà grazie a un sacco di donne magnifiche, molte delle quali sono proprio qui stanotte, e alcuni uomini piuttosto fenomenali, che si battono duramente. Grazie a loro arriveremo al tempo in cui nessuno dovrà #MeToo mai più”. Oprah e basta.

Time’s Up…

Tutte le donne premiate hanno utilizzato parte del loro discorso per ringraziare e sostenere la campagna di Time’s Up. A partire da Nicole Kidman: “Wow, il potere delle donne. Mia madre era una sostenitrice del movimento femminista e i miei successi sono i suoi successi”. La star punta i riflettori anche sugli abusi domestici: “Il personaggio che ho interpretato (in Big Little Lies) rappresenta qualcosa che è al centro della nostra attenzione in questo momento: l’abuso. La speranza è di suscitare cambiamenti attraverso le storie che raccontiamo e il modo in cui le raccontiamo”. Elisabeth Moss invece cita Margaret Atwood, autrice del romanzo distopico The Handmaid’s Tale, da cui è tratta l’omonima serie tv: “Non viviamo più negli spazi ai bordi della pagina stampata. Non viviamo più ai margini delle storie. Siamo le storie. Stiamo scrivendo noi la nostra storia”.

Ma c’è ancora da fare…

…come ha sottolineato Natalie Portman. L’attrice è salita sul palco insieme a Ron Howard subito dopo IL discorso della serata, e cioè quello di Oprah, per premiare il migliore regista secondo la Hollywood Foreign Press Association. E, nell’annunciare la cinquina, ha sottolineato che tutti i nominati della categoria erano uomini. Solo un piccolo reminder di come stanno ancora le cose sul versante della parità di genere, Portman style.

Bad-ass Frances

Frances McDormand è stata protagonista non di uno, ma di ben due tra i momenti più curiosi e divertenti della serata. E per il primo non era nemmeno sul palco: mentre la sua co-star in Tre Manifesti fuori da Ebbing, Missouri Sam Rockwell faceva il suo discorso di ringraziamento, la McDormand ha fatto segno di spostarsi alla telecamera che voleva riprendere la sua reazione ma le impediva di vedere il collega.

Il secondo momento ovviamente è stato quando le hanno consegnato il Globe come miglior attrice: ha sottolineato che la Hollywood Foreign Press Association è stata “in grado di eleggere un presidente donna” e che è felice di “essere parte di uno spostamento totale nella struttura di potere del mondo del cinema”. E alla fine ha detto: “A tutte le signore nella mia categoria, la tequila stasera la offro io”.

Semplicemente Guillermo del Toro e James Franco

Provate a non commuovervi mentre Guillermo del Toro viene premiato come miglior regista e con gli occhi lucidissimi ci regala un vero e proprio inno alla diversità: “Fin da piccolo sono stato fedele ai mostri, sono stato assolto e salvato da loro, credo che siano i santi patroni delle nostre gioiose imperfezioni”. La musica si alza, come se avesse finito di parlare, e Guillermo replica: “Abbassatela ragazzi, un secondo, ci sono voluti 25 anni per arrivare qui!”. Semplicemente adorabile. E James Franco che impedisce al volo allo strambissimo Tommy Wiseau, quel Disaster Artist di cui l’attore racconta la storia nel suo film, di impossessarsi del microfono? Mitico.

LA LISTA DEI VINCITORI

CINEMA

Miglior film drammatico
Chiamami col tuo nome
Dunkirk
The Post
La forma dell’acqua
Tre manifesti a Ebbing, Missouri

Miglior film comedy o musical
The Disaster Artist
Get Out
The Greatest Showman
I, Tonya
Lady Bird

Miglior regista
Guillermo del Toro, La forma dell’acqua
Martin McDonagh, Tre manifesti a Ebbing, Missouri
Christopher Nolan, Dunkirk
Ridley Scott, Tutti i soldi del mondo
Steven Spielberg, The Post

Miglior attore in un film drammatico
Timothée Chalamet, Chiamami col tuo nome
Daniel Day-Lewis, Il filo nascosto
Tom Hanks, The Post
Gary Oldman, L’ora più buia
Denzel Washington, Roman J. Israel, Esq.

Miglior attrice in un film drammatico
Jessica Chastain, Molly’s Game
Sally Hawkins, La forma dell’acqua
Frances McDormand, Tre manifesti a Ebbing, Missouri
Meryl Streep, The Post
Michelle Williams, Tutti i soldi del mondo

Miglior attrice in film comedy o musical
Judi Dench, Victoria & Abdul
Helen Mirren, Ella & John – The Leisure Seeker
Margot Robbie, I, Tonya
Saoirse Ronan, Lady Bird
Emma Stone, La battaglia dei sessi

Miglior attore in film comedy o musical
Steve Carell, La battaglia dei sessi
Ansel Elgort, Baby Driver
James Franco, The Disaster Artist
Hugh Jackman, The Greatest Showman
Daniel Kaluuya, Get Out

Miglior sceneggiatura originale
Aaron Sorkin, Molly’s Game
Greta Gerwig, Lady Bird
Martin McDonagh, Tre manifesti a Ebbing, Missouri
Liz Hannah e Josh Singer, The Post
Guillermo del Toro e Vanessa Taylor, La forma dell’acqua

Miglior attrice non protagonista
Mary J. Blige, Mudbound
Hong Chau, Downsizing – Vivere alla grande
Allison Janney, I, Tonya
Laurie Metcalf, Lady Bird
Octavia Spencer, La forma dell’acqua

Miglior attore non protagonista
Willem Dafoe, The Florida Project
Armie Hammer, Chiamami col tuo nome
Richard Jenkins, La forma dell’acqua
Christopher Plummer, Tutti i soldi del mondo
Sam Rockwell, Tre manifesti a Ebbing, Missouri

Miglior film straniero
Una mujer fantástica, Cile
Per primo hanno ucciso mio padre, Cambogia
Oltre la notte, Germania
Loveless, Russia
The Square, Svezia, Germania e Francia

Miglior film d’animazione
Baby Boss
The Breadwinner
Ferdinand
Coco
Loving Vincent

Miglior canzone originale per il cinema
Home, Ferdinand
Mighty River, Mudbound
Remember Me, Coco
The Star, The Star
This Is Me, The Greatest Showman

Miglior colonna sonora per il cinema
Alexandre Desplat, La forma dell’acqua
Jonny Greenwood, Il filo nascosto
John Williams, The Post
Hans Zimmer, Dunkirk
Carter Burwell, Tre manifesti a Ebbing, Missouri

TV

Miglior serie tv drammatica
The Crown
Game of Thrones
The Handmaid’s Tale
Stranger Things
This is Us

Miglior serie tv comedy
Black-ish
The Marvelous Mrs. Maisel
Master of None
SMILF
Will & Grace

Miglior miniserie o film per la tv
Big Little Lies
Fargo
Feud: Bette and Joan
The Sinner
Top of the Lake: China Girl

Miglior attore in una serie tv drammatica
Sterling K. Brown, This is Us
Freddie Highmore, The Good Doctor
Bob Odenkirk, Better Call Saul
Liev Schreiber, Ray Donovan
Jason Bateman, Ozark

Miglior attrice in una serie tv drammatica
Caitriona Balfe, Outlander
Claire Foy, The Crown
Maggie Gyllenhaal, The Deuce
Katherine Langford, Tredici
Elisabeth Moss, The Handmaid’s Tale

Miglior attore in una serie tv comedy o musical
Anthony Anderson, Black-ish
Aziz Ansari, Master of None
Kevin Bacon, I Love Dick
William H. Macy, Shameless
Eric McCormack, Will & Grace

Miglior attrice in una serie tv comedy o musical
Pamela Adlon, Better Things
Alison Brie, Glow
Issa Rae, Insecure
Rachel Brosnahan, The Marvelous Mrs. Maisel
Frankie Shaw, SMILF

Miglior attore in una miniserie o in un film per la tv
Robert De Niro, The Wizard of Lies
Jude Law, The Young Pope
Kyle MacLachlan, Twin Peaks
Ewan McGregor, Fargo
Geoffrey Rush, Genius

Miglior attrice in una miniserie o in un film per la tv
Jessica Biel, The Sinner
Nicole Kidman, Big Little Lies
Jessica Lange, Feud: Bette and Joan
Susan Sarandon, Feud: Bette and Joan
Reese Witherspoon, Big Little Lies

Miglior attore non protagonista in una serie o film per la tv
Alfred Molina, Feud
Alexander Skarsgard, Big Little Lies
David Thewlis, Fargo
David Harbour, Stranger Things
Christian Slater, Mr. Robot

Miglior attrice non protagonista per una serie o film per la tv
Laura Dern, Big Little Lies
Ann Dowd, The Handmaid’s Tale
Chrissy Metz, This is Us
Michelle Pfeiffer, The Wizard of Lies
Shailene Woodley, Big Little Lies